
Si fa presto a dire giallo
Di recente ho scritto un brevissimo post semi-polemico su Instagram, dove esprimevo il mio fastidio di fronte alla crescita esponenziale di esperti di colore, uno sfogo non indirizzato a qualcuno in particolare, bensì rivolto ad un sistema per cui ormai, soprattutto sui social, sembra che chiunque sappia e possa insegnare qualunque cosa.
Peccato poi che, analizzando le singole persone, scopri che prima di allora nella vita si sono occupate di tutt’altro e da lì è un crescendo di dubbi.
Detto questo, oggi non sono comunque qui per polemizzare ulteriormente, il mio intento è di far comprendere quanto il tema del colore sia, oltre che entusiasmante, anche tanto complesso.
Negli anni, sempre come sottolineavo su Instagram, ho letto parecchi libri sull’argomento (e probabilmente questa è una pratica che continuerà a fare parte della mia vita, qualunque sarà la mia evoluzione professionale), ognuno utile ad approfondire la materia in ambiti diversi, sia per una curiosità personale, sia per studiarne gli aspetti specifici nei vari settori in cui ho lavorato, dalla grafica (web e tradizionale), all’interior, fino alla fotografia.
Ho quindi accumulato una quantità di informazioni davvero importante, ma il mio obiettivo non è mai stato quello di insegnare agli altri come funziona il colore, o meglio, ho fatto e faccio consulenze personali sul tema, ma non ho mai creduto si potesse riunire tante persone diverse in un unico ambiente con la presunzione di spiegare loro cos’è il colore.
Perché?
Perché trovo sia riduttivo e sono convinta che non si possa raccontare in poche ore delle verità assolute e uguali per chiunque.
Il colore merita più rispetto.
Sarebbe come proporre un workshop per imparare a scrivere. Senza entrare nello specifico di cosa, come e perché, semplicemente io amo scrivere su un blog e domani propongo un breve corso in cui vi dovrei insegnare a scrivere. Follia no?
Ecco, non basta avere passione e sensibilità, sebbene questi siano comunque due aspetti per me fondamentali nella vita in generale, per poter trasmettere ad altre persone la propria conoscenza, prima bisogna conoscere… E conoscere significa entrare nel merito, documentarsi, applicare più metodi, sperimentare, tornare indietro, confrontarsi e soprattutto aggiornarsi.
Qualcuno dice che il colore non esiste, il colore “accade” (D.S.Kastan, Sul Colore, Einaudi) e non accade per caso, ma soprattutto a seconda di dove e come accade esso suscita percezioni e reazioni diverse.
Faccio un esempio: dipingere una parete
gialla in una stanza con una sola finestra esposta a nord, colorare di giallo l’header di un sito web o fotografare una macchina gialla in pieno sole, sono tre operazioni forse simili, ma allo stesso tempo lontanissime tra loro.
E poi dire giallo vuol dire tutto e niente, il giallo può essere caldo, freddo, più o meno saturo, o anche miscelato ad altre tonalità, per non parlare di come reagisce a luci, ombre, o colori a lui vicini.
Se poi pensiamo ad un muro, ad un monitor di un computer o alla carrozzeria di un auto, è facile comprendere quali enormi differenze anche lo stesso identico colore può presentare; ogni superficie ha caratteristiche completamente diverse, può essere lucida, opaca, semiruvida, opalescente e chi più ne ha più ne metta e questo inevitabilmente condiziona la percezione che noi avremo di quel colore.
Insomma, se a te piace il giallo, o se qualcuno ti ha consigliato questo colore da inserire nella tua palette, è necessario comprendere dove e come questa precisa tonalità potrà essere valorizzata o potrà valorizzarti.
Altro capitolo fondamentale riguarda la psicologia dei colori, ovvero come ogni tonalità influisce sulle persone, sul loro stato d’animo e sulle loro reazioni, senza prescindere dal luogo in cui si è, dal momento storico e dal contesto sociale (tutto questo porta molti a considerare la percezione dei colori come RELATIVA ed in parte io condivido).
Il giallo ad esempio è un colore solare e vivace e sprigiona energia, tanto che spesso è considerato stimolante per le menti più creative, ma allo stesso tempo certe sfumature di giallo, su una persona con un’incarnato dal sottotono freddo, potrebbero creare un contrasto sgradevole “spegnendo” quella persona; ecco allora che lo stesso colore, in ambiti diversi, ci comunica tutt’altro e le nostre percezioni quasi ci confondono.
Poi, come sempre, sebbene ci siano delle regole accettate e condivise da molti, esistono delle eccezioni, che nascono da variabili impossibili da prevedere e che talvolta stravolgono totalmente le nostre convinzioni.
Ma quindi è sbagliato parlare di colore?
Ovviamente no, è un argomento sul quale si possono intavolare tantissime discussioni e del quale probabilmente ci sarà sempre da imparare, ma deve essere contestualizzato e analizzato partendo sempre dalle basi, che spesso invece si ignorano (ho conosciuto studenti di architettura che non conoscevano il significato di temperatura del colore…).
Ogni situazione richiede uno studio appropriato e centrato sulla persona, sul luogo, sull’attività o sul brand, generalizzare è un rischio.
Dunque, se ti interessa approfondire questo tema in maniera specifica per la tua immagine, contattami e sarò contenta di affrontare con te il discorso tramite una consulenza personalizzata.