
Tetracromatismo
Spesso online si trovano giochi, test o video sulla percezione dei colori, ma, al di là del puro divertissement, il tema è molto più complesso ed interessante di quel che si può immaginare, così, per la rubrica #forsenontuttisannoche, in questo post introduco un argomento che forse farebbe invidia pure ad Alberto Angela: il TETRACROMATISMO, ovvero la capacità di distinguere fino a 100 milioni di colori, vale a dire ben 100 volte di più rispetto alla visione “standard”.

© Eugenia Loli
Comunemente l’essere umano ha infatti una visione tricromatica, in quanto possiede 3 fotorecettori sulla retina in grado di riconoscere il colore rosso, il verde e il blu, mentre una persona tetracromatica ne possiede quattro, da cui deriva la predisposizione a percepire la luce in lunghezze d’onda di solito precluse all’occhio di una persona con la vista ordinaria.
Questa condizione, che in alcuni contesti può anche generare alcuni disagi (pensa per un attimo di essere totalmente immerso in un caleidoscopio), si verifica soprattutto nelle donne e si stima che circa il 12% di tutte le donne ne sia portatrice sana.
Molto interessante uno studio grazie al quale sappiamo che i daltonici possiedono 2 coni normali e 1 cono mutante che è meno sensibile alla luce verde o rossa; le madri e le figlie dei daltonici invece hanno il cono mutante oltre ai 3 coni normali, questo significa quindi che hanno 4 tipi di coni (anche qualora ne funzionassero solo 3).
Tale sensibilità, che non tutti sono in grado di riconoscere o sviluppare (esistono alcuni fattori che possono influenzare la comparsa del tetracromatismo altrimenti “silente”), spesso viene sfruttata da artisti in grado di destreggiarsi abilmente in un frastuono di colori per noi inimmaginabile.
Uno dei pochi casi oggi noti è Concetta Antico, artista e insegnante di San Diego (California), la quale ha scoperto solo in età adulta di essere tetracromatica grazie anche ai suoi alunni e alla scoperta del daltonismo della figlia di 8 anni (se vuoi approfondire ti consiglio questo articolo).
Ad oggi si continua a studiare questa condizione così potenzialmente eccezionale, ma la ricerca ancora non è in grado di darci delle risposte più precise e sappi anche che, se online trovi dei test in merito, NON sono affidabili, né hanno un reale valore scientifico.
Di recente intanto, un team di scienziati della Wisconsin-Madison University, guidati dal fisico Mikhail Kats, ha ideato uno speciale paio d’occhiali che permette di distinguere le tonalità di colore che sarebbero altrimenti impercettibili all’occhio.
Io, aspettando che qualcuno possa presto svelarci altri dettagli succulenti e, provando ad immaginare un’esperienza psichedelica, che possa forse avvicinarsi al bombardamento di stimoli visivi del tetracromatismo, mi sono ricordata di un film visto anni fa di cui vi lascio un’intro.