Michela Ghio / Lifestyle  / Sinestesia

Sinestesia

L’anno scorso mentre leggevo alcuni testi sulla psicologia dei colori, ad un certo punto mi sono imbattuta nella parola “sinestesia” che avevo già sentito ma mai approfondito.
Per comprederne il significato ho quindi cercato alcune letture e a quel punto mi si è aperto un mondo…

Ma partiamo dall’etimologia: deriva dal greco Syn, “insieme” e Aisthànestai, “percepire” e nel complesso significa “percepire/sentire insieme”. Infatti la parola sinestesia serve proprio ad indicare un’esperienza di percezione simultanea.
La sinestesia è quindi una condizione in cui i sensi si sovrappongono in modi inconsueti; questo intrecciarsi di percezioni sensoriali dà quindi vita ad associazioni automatiche tra diversi stimoli.

Ne esistono molteplici forme, ma tra quelle più note abbiamo:

Grafema-colore – È una delle forme più comuni, accade quando si associano numeri o lettere dell’alfabeto a colori. Questa forma di sinestesia ricorre per quasi il 70% dei casi.

Audio-visiva – Accade quando un suono genera uno stimolo visivo come un colore o una forma.

Misofonia – In questo caso a specifici suoni la persona associa emozioni negative.

Lessico-gustativa – Quando si ascolta una parola e le si associa un particolare gusto.

Audio-tattile – In questa tipologia di sinestesia, i suoni si collegano a sensazioni tattili.

Personificazione del linguaggio – Succede quando viene associato un genere e una personalità a lettere, numeri o parole.

Ora, l’argomento è veramente complesso ed affascinante, ma non essendo io un’esperta vorrei evitare di dilungarmi ulteriormente sulla sua spiegazione, quindi alla fine di questo post inserirò alcuni link utili.

Veniamo invece al motivo per cui ho scelto di parlarne

Spesso i sinesteti non sanno di esserlo, per loro certi meccanismi sono comuni a tutti, finché non condividono con altri una propria sensazione e scoprono quindi che quella prerogativa non è di tutti.
Io ad esempio ho sempre visualizzato il calendario come un disegno molto dettagliato (sinestesia spazio-temporale): per me esiste l’anno fatto in un certo modo, poi i mesi, la settimana e infine i giorni, ognuno con una sua forma e i suoi colori, ma ho sempre creduto che chiunque avesse una propria rappresentazione visiva, fino a quando ho scoperto che questo è un tipico esempio di sinestesia e quindi privilegio di pochi (tra l’altro questo mio modo di vedere il tempo mi ha sempre impedito di vivere un sano rapporto con le agende, perché nessuna mi aiuta ad organizzarmi, è come se io mi costringessi ad adattarmi ad un sistema di numerazione completamente diverso dal mio ed è una sensazione difficile anche da spiegare).

Qui di seguito ho provato a riprodurre in modo semplificato come visualizzo l’anno e la settimana, specificando che per me è estremamente complesso creare un disegno preciso, soprattutto perché nella mia mente io fisicamente mi sposto sul mio calendario e in ogni giorno dell’anno ho quindi un punto di vista differente (idem rispetto a mese, settimana e giorni). Mese e giorno mi risultano invece ancora più complicati, perché hanno ulteriori variabili quasi impossibili da disegnare.

 

Poi ci sono l’alfabeto e le parole, a cui inconsciamente attribuisco dei colori, così come ai nomi propri o persino ai cognomi (grafema-colore), ma anche certi suoni che per altri sono armoniosi e stimolanti e per me invece risultano fastidiosi se non addirittura detestabili (misofonia).
Insomma, sono partita da una parola e in un attimo mi sono trovata catapultata in una nuova dimensione.

Ho poi scoperto che diverse persone, più o meno consapevolmente, hanno fatto di questa loro caratteristica un talento, come ad esempio alcuni artisti, tipo Kandinsky e probabilmente anche Van Gogh, ma lo stesso vale nel campo della musica, del cinema e via dicendo.

Ma in quale modo queste particolari sensibilità possono diventare un vantaggio per chi opera in alcuni settori?

La sinestesia può indubbiamente stimolare la creatività, perché ti permette un punto di vista non convenzionale, può essere d’aiuto nella memoria, perché le informazioni possono essere associate a percezioni sensoriali specifiche, ma facilita anche l’attenzione ai dettagli grazie alla ricezione di più stimoli sensoriali contemporaneamente.

 

Alcuni link che io trovo utili per un approfondimento, vi invito tuttavia a documentarvi anche laddove voi abbiate già dei riferimenti di fiducia:
https://www.geopop.it/sinestesia-cose-significato-esempi-spiegazione/
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/la-sinestesia-puo-essere-appresa
https://centropsicodiagnosticoitaliano.it/cose-la-sinestesia-significato-e-esempi/