Home staging vs interior design
Quali sono le differenze tra home staging e interior design?
C’è chi dice che sono due mondi distinti e chi li considera due buoni fratelli, io personalmente preferisco considerarli due buoni amanti.
E perché dico così? Perché sono due attività che sotto molti punti di vista si incontrano, ma che per altri mantengono una certa distanza, condividono amore e dedizione per la casa, ma poi ognuno dei due ha scopi diversi:
l'home staging nasce con il preciso intento di valorizzare un immobile per mostrarne il potenziale e favorirne quindi la vendita o l'affitto, l'interior design invece mira a realizzare su misura un ambiente secondo i gusti del committente.
Home staging
In questo caso la condizione ideale è avere stanze vuote e poi riallestite ad hoc per mostrare al possibile acquirente o affittuario, come le diverse stanze potrebbero diventare e come sarebbe possibile sfruttare al meglio gli spazi; possono essere utilizzati arredi già presenti in loco o portati dall’home stager per l’occasione ed esistono anche soluzioni in cartone (sì, hai capito bene) concepite per studiare delle vere e proprie “scenografie” in grado di rappresentare delle reali scene di vita quotidiana (vedi immagine di copertina).
Le decorazioni e gli oggetti di scena hanno a loro volta l’obiettivo di sedurre il gusto del maggior numero di persone, affinchè chiunque possa immaginare la propria casa secondo il proprio stile, in generale quindi gli interventi sono studiati per rendere un ambiente accogliente, ma neutrale e dunque mai troppo caratterizzante.
La bravura dell’home stager sta quindi nel progettare la casa in tempi brevi, con un budget limitato, ma allo stesso tempo con sensibilità e una grandissima cura dei dettagli.
Un buon servizio infine include uno shooting fotografico professionale, che rispetti precise regole studiate per valorizzare al meglio ogni angolo della casa e capace di raccontare fedelmente quel che è la realtà dei fatti.
Interior design
Un progettista d’interni è un vero stilista che grazie alle sue competenze deve soddisfare esigenze e gusti del proprietario.
Non sempre quindi avrà la possibilità di esprimere tutto il suo estro in completa libertà, perché chi abiterà la casa detterà probabilmente delle sue linee guida da seguire, avrà dei colori preferiti e magari degli arredi “vecchi” a cui non vorrà rinunciare, vorrà ambienti esteticamente attraenti, ma che rispettino le sue necessità personali, ma il vantaggio è che potrebbe scegliere di investire cifre più alte pur di realizzare la casa ideale.
Professionista e cliente devono quindi confrontarsi continuamente per trovare il giusto punto d’incontro, concedendosi a vicenda il giusto spazio e perché no andando anche insieme a scegliere ed acquistare arredi e complementi.
Altra differenza sostanziale è che in questo caso può essere prevista una riprogettazione degli spazi (più o meno importante) e quindi l’intervento potrebbe non essere solo un restyling decorativo.
Qui un eventuale servizio fotografico ha l’obiettivo documentare ogni peculiarità del progetto, mettendo in luce tutti i suoi punti forza, così che il designer possa archiviare le immagini nel proprio portfolio.
Ricapitolando quindi, possiamo affermare che l’home staging è considerata una vera e propria operazione di marketing in cui l’utente finale dev’essere “catturato” e coinvolto emotivamente, mentre l’interior design è una pratica “sartoriale”, dove il risultato deve rispecchiare totalmente i desideri del committente.
Entrambe le professioni nascono comunque da passioni comuni e credo che in molti casi siano complementari; nonostante le diverse finalità questi due professionisti potrebbero quindi scegliere di unire le forze e collaborare, specialmente quando si tratta di progetti più complessi (penso ad esempio a strutture ricettive).
C’è anche da dire che talvolta le due figure, insieme a quella dell’architetto, potrebbero sovrapporsi, tuttavia le competenze tecniche di ognuno sono molto specifiche, quindi chi scegliesse di percorrere tutte le strade non dovrebbe MAI improvvisare, ma investire quel che serve sia nello studio che nella pratica.
Io come IMAGER, avendo anche fatto esperienza nel settore dell’interior design, collaboro con tutte e tre le figure professionali, occupandomi sia della fotografia che della comunicazione e nel tempo ho stretto diverse partnership che oggi mi permettono di offrire in quest’ambito servizi sempre più specifici e non solo dedicati all’immagine.
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