Bello e accessibile
Chi frequenta il mio blog e i miei canali social ormai ha capito quanto per me sia fondamentale lo stile dell’immagine in qualsiasi tipo di comunicazione, a volte addirittura credo di sfiorare una sorta di perversione (concedimi il termine) per il livello di cura nel dettaglio che rincorro, ciò detto, è anche vero che da buon toro (ascendente vergine…), pragmatico e preciso, per me un’immagine, bella, originale e accattivante, non può prescindere dalla sua funzionalità.
In particolar modo oggi vorrei soffermarmi sull’immagine dei siti internet, ambito in cui, pochi sanno, ho cominciato a lavorare ben 18 anni fa, specializzandomi come “tecnico di produzione grafica per internet”, siamo quindi nella prima casa che mi ha ospitata e che mi ha vista fare i primi passi verso la mia attuale professione, quel luogo per cui nutro un profondo rispetto e nel quale cerco sempre di muovermi con concetrazione e avvedutezza.
Ai tempi il web non era proprio agli inizi, ma era comunque profondamente diverso da oggi e anche le professionalità che si affacciavano su quell’argomento si stavano formando, erano i primi anni in cui veniva riconosciuta la necessità di specializzare dei tecnici in grado di gestire l’immagine rispettando tutte le esigenze della rete (considerando anche che allora le connessioni non erano certo come quelle attuali).
Nascevano quindi nuove figure che, conoscendo anche il codice HTML e i primi fogli di stile (CSS), potevano sviluppare delle grafiche che fossero attraenti, ma soprattutto funzionali.
Mi ricordo in particolar modo quanto fosse complicato creare dei banner pubblicitari, che ovviamente dovevano sedurre l’utente con “effetti speciali”, ma allo stesso tempo dovevano necessariamente pesare pochi kb, affinchè chiunque potesse visualizzarli correttamente.
E mi ricordo che, in una delle prime agenzie in cui ho lavorato, per una campagna piuttosto importante, ci affiancarono dei creativi esterni, che avevano idee pazzesche, ma non avevano la benché minima idea di cosa significasse ottimizzare delle immagini per il web; erano abituati a produrre grafiche per la stampa, ragionavano su parametri completamente diversi dai nostri e fu difficilissimo spiegare loro che su un sito internet c’erano delle regole molto più rigorose a cui sottostare.
Bene, oggi la rete ha molti meno limiti, soprattutto per quanto riguarda la velocità di connessione, ma rimangono dei criteri e delle buone abitudini che andrebbero SEMPRE tenuti in considerazione.
Al di là quindi dell’ottimizzazione delle immagini (risoluzione in DPI), oggi chi lavora nel web deve continuare a fare i conti con usabilità e accessibilità (leggi qui per approfondire).
Un sito web se è bello, ma non è fruibile, risulta INUTILE, perde di vista lo scopo per cui è stato realizzato; tutte le sue informazioni devono essere comprensibili e l’interazione tra utente e sito deve essere efficace ed esauriente.
Lo stile utilizzato deve essere disegnato per favorire la lettura dei contenuti, non può essere il contrario.
È come arredare una casa, prima progetto gli spazi e ne studio il loro utilizzo, poi li arredo e li rendo piacevoli ed accoglienti.
Non posso mettere un divano in mezzo al bagno o una doccia nella porta che separa la cucina dalla camera da letto, o magari non posso scegliere qualunque rivestimento per tutti gli ambienti, ma soprattutto devo rispettare le esigenze specifiche di chi abiterà quella casa, talvolta anche mettendo da parte certe velleità artistiche.
Quindi, tornando ad un sito internet, tutti gli elementi grafici, le foto e anche la formattazione dei testi, vanno studiati per accompagnare chi naviga attraverso le varie pagine.
Occorre un menù sempre praticabile, link e pulsanti visibili e utili a soddisfare il fruitore del sito e sarebbe anche una buona abitudine evitare di ingannarlo con banner o altri elementi che lo mandino fuori strada.
Bisogna fare attenzione al target di riferimento, ma in ogni caso, non lo si può fare escludendo tutti gli altri, specialmente qualora si tratti di un sito più istituzionale o comunque nato con lo scopo di fornire informazioni o servizi utili.
Faccio un esempio: se io promuovo un evento, sostanzialmente rivolto ad un pubblico giovane e smart, posso sicuramente osare con un’immagine ricercata ed eccentrica, ma questo stile andrà comunque cucito su una struttura che sia comprensibile e progettata per essere percorsa facilmente da tutti (in molti casi è obbligatorio anche avere la versione per ipovedenti ad esempio).
Posso anche inserire contenuti strabilianti, ma se poi chi è interessato all’evento non trova il programma, gli orari o altre info utili, avrò offerto un servizio insoddisfacente (leggi qui se ti interessa sapere di più sulla User Experience).
In ultimo, ma non per importanza, oggi dobbiamo anche considerare che un sito internet può essere visualizzato da diversi dispositivi (desktop, tablet o smartphone) e questo inevitabilmente condiziona la progettazione dello scheletro, ma anche la creazione dell’immagine che lo vestirà, quindi occorre flessibilità.
Insomma, il bello fine a se stesso per me sarebbe sempre da evitare (anche una semplice fotografia mi piacerebbe potesse sempre comunicare un messaggio a chi la guarda) e nonostante il web oggi sia spesso intrattenimento, rimane prima di tutto un linguaggio creato per divulgare e condividere informazioni, accessibili dalle persone, ma anche interpretabili da agenti automatici per la ricerca di contenuti.
Su questo argomento ci sarebbe ancora tanto da dire e sicuramente preparerò altri post, per il momento vorrei che tenessi bene a mente ciò che hai letto, soprattutto quando dovrai lavorare con l’immagine del tuo brand, perché, sebbene oggi tutto sia un po’ sbilanciato verso il compiacimento estetico, sono convinta che alla fine paghi sempre di più la capacità di produrre contenuti che non solo sappiano ammaliare lo spettatore, ma siano soprattutto in grado di appagarlo con una certa sostanza.