I ritratti nella fotografia di brand
Il mese scorso ho scritto un post su come scegliere la giusta location per uno shooting di brand, stavolta invece affronto il capitolo del ritratto, argomento tutt’altro che banale.
Ma un ritratto non è sempre un ritratto?
Beh, in teoria sì, ma nella fotografia di brand ogni immagine deve raccontare qualcosa della persona e dei servizi/prodotti che vende, non è un semplice “racconto estetico” del soggetto.
Ogni scatto va studiato prima non solo nella sua esecuzione, ma anche nella sua collocazione ed è per questo che spiego sempre ai miei clienti, che per realizzare un buon servizio io prima, dove possibile, preferisco confrontarmi con chi realizzerà il resto della sua immagine, in particolare con chi progetterà il sito web.
Avere infatti delle belle fotografie, difficili poi da contestualizzare in un sito, è un lavoro fatto a metà e spesso comporta diverse rogne a chi deve impaginare, perché costretto all’utilizzo di tagli magari inadatti alla struttura e con la conseguente mortificazione di scatti che in partenza erano gradevoli e azzeccati.
Questo significa quindi che scattando dovremo tener conto anche delle proporzioni dei tagli finali e dello stile scelto per tutta l’immagine (mood, colori, ecc…).
E se non ho ancora progettato il mio sito?
Può capitare, ma per me è sconsigliabile, è come voler buttare la pasta senza aver messo l’acqua nella pentola.
D’altra parte, se i testi dovrà scriverli un copy, gli chiederesti di scrivere senza dargli delle tracce? Mmm…
Ok, ma ora torniamo al ritratto, quali caratteristiche deve avere la foto per distinguersi da quello che ho definito un semplice “racconto estetico“?
Innanzitutto partiamo da alcune domande:
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- Che servizio o prodotto vende il soggetto?
- A quale target si riferisce?
- Che tipo di comunicazione deve passare attraverso l’immagine?
Bene, per rispondere a questi punti occorre segnarsi delle parole chiave, che ci accompagneranno per tutto il percorso di narrazione, poi, stabilito lo stile in linea con il resto dell’immagine, bisognerà concordare con il cliente il tipo di abbigliamento (con eventuali cambi di outfit), i props di scena e ovviamente la/le location con i diversi set da costruire.
A questo punto possiamo partire, ma, come spesso accade, dobbiamo anche considerare che la maggior parte delle persone non è abituata a farsi ritrarre, o meglio non in situazioni così “formali” e questo aspetto va gestito con un certo riguardo.
E credimi, anche io sono in difficoltà a stare dall’altra parte dell’obiettivo, quindi capisco benissimo quanto disagio può provocare questa circostanza.
E so anche che dimostrare empatia non sempre aiuta il soggetto in questione, ma quindi come superare il momento di disagio e imbarazzo?
Io parlo e faccio parlare, chiedo al mio soggetto di raccontarmi qualcosa in più del suo lavoro, lo coinvolgo in una situazione spontaneità e confidenza che lo distragga dal pensiero della fotocamera.
Nel frattempo rubo quegli scatti per me fondamentali, quelli privi di rigore e solo quando il mio soggetto si è rilassato passeremo ai ritratti più composti e posati.
Ma quando una persona è particolarmente timida o poco a suo agio con la propria immagine?
Eh.
Sì, anche quello è uno scoglio frequente, ma si supera giocando e divertendosi, valorizzando i punti di forza e sdrammatizzando le eventuali criticità.
Insomma, un ritratto non è uno scherzo, è una questione di delicati equilibri e profondo rispetto reciproco, è un ballo di coppia in cui si è in due a dover trovare i passi giusti a ritmo di musica.
Un’altra domanda frequente è:
Se non vendo servizi, serve un ritratto in uno shooting di brand?
Sì, avere alcuni ritratti è sempre utile, associare ad un prodotto fisico il volto di una persona, coinvolge emotivamente il potenziale cliente e questo spesso viene sottovalutato.
È lo stesso motivo per cui anche sui canali social si consiglia di “metterci la faccia“, di alternare immagini di prodotti o momenti del quotidiano, con la propria persona, affinché si crei con l’utente un rapporto che non sia solo venditore ➔ compratore, bisogna costruire un legame di partecipazione.
last but not least:
al di là della fotografia, con una o più consulenze express posso aiutarti a scegliere le giuste location, ma anche accompagnarti nell’acquisto di props di scena e outfit, posso assisterti prima e se vuoi anche durante lo shooting qualora tu abbia già un fotografo di tua fiducia a cui rivolgerti.
C’è altro che vorresti chiedermi?
Se hai dei dubbi scrivimi attraverso il form dei contatti, ti risponderò il prima possibile.
A presto.